Il rischio Radon: vantaggi delle azioni preventive

a cura di Ing. Elia Braggio – Esperto di Interventi di Risanamento Radon – TECNORAD

18/01/2024

Nella valutazione del rischio per l’agente fisico chimico Radon-222, in questo articolo daremo poco spazio ad una esatta quntificazione dei costi, in quanto estremamente variabili per i tanti fattori concorrenti e per il fatto che la stessa variabilità dei costi caratterizza gli interventi di mitigazione e prevenzione.

I criteri di valutazione elencati consentono di aiutare l’esercente o il proprietario di un immobile a trovare un compromesso tra investimento ed entità del rischio in relazione alla propria propensione al rischio (risk appetite).

Rischi correlati e parziale quantificazione dei costi

Analisi del rischio – approccio induttivo

1. Conseguenze, ovvero danni, derivanti dalla mancata misurazione Art. 12 D.lgs. 101/2020:

Art. 205 comma 1 (apparato sanzionatorio): arresto da 1 a 6 mesi dell’esercente che non effettua le misurazioni + ammenda da 2k a 15k€

Art. 205 comma 2 (apparato sanzionatorio): arresto da 6 a 12 mesi dell’esercente che non si avvale dell’esperto in interventi di risanamento Radon + ammenda da 5k a 20k€

2. Protratto danno alla salute:

– del personale esposto

– dell’esercente

Altri costi: da considerare in base al particolare contesto dell’esercizio preso in considerazione

– Costi per interventi di bonifica; in particolare per: ristrutturazione edilizia, installazione di impianti di estrazione, analisi su campioni di terreno o materiale di costruzione, consulenze professionali.

– Costi organizzativi, p.e. accesso limitato a locali «sporchi», trasferimento di reparti o sedi.

– Costi legati alla nomina di EIRR (Esperto in Interventi di Risanamento Radon) e/o EdR (Esperto di Radioprotezione)

– Costi per ulteriori campagne di misura ex Art. 17 comma 3

Per completare la vostra analisi, le singole fonti di rischio andranno pesate secondo i parametri:

1. impatto (economico)

2. probabilità: che il rischio si concretizzi, valutato sulla base dell’esperienza o di dati oggettivi p.e. da fonti statistiche

3. rilevabilità: non è un fattore particolarmente complesso da valutare con una opportuna campagna di misura → contatta www.tecnorad.it 1

Strategie di intervento

Per contrastare e ridurre il rischio Radon, a seconda dei casi, abbiamo la possibilità di bilanciare le nostre risorse in modo da mitigare o prevenire il rischio:

Difesa (mitigazione):

– restauro con tecniche di isolamento dal terreno e materiali a bassa emanazione

– adozione di sistemi di ventilazione «a norma di legge» con ricambi adeguati

– scelta e logistica degli ambienti di lavoro

– misura con rivelatori lenti CR-39 → www.tecnorad.it

 

Attacco (prevenzione):

– misura con rivelatori veloci → www.tecnorad.it

– progettazione con adozione di tecniche mirate all’abbattimento del rischio (scelta dei materiali, scelta degli isolanti, verifiche in corso d’opera della corretta posa e installazione dei materiali)

– adozione del principio ALARA (as low as reasonably achievable).

 

Le due strategie sono complementari e consentono di abbattere drasticamente il rischio di dover affrontare ricadute penali o sanzioni amministrative per la presenza di livelli di Radon non adeguati con i limiti Art. 12 imposti dal D.lgs. 101/2020 e incompatibili con la presenza di lavoratori o di persone più in generale.

Rivelatori di Radon

Semplifichiamo suddividendo le tecniche di rivelazione in due categorie: rivelatori lenti e veloci.

Lenti

Rivelatori che permettono di ottenere una misura in più di 15 giorni: il CR-39 è forse la metodica più diffusa, molto economico e preciso per misure di più mesi, viene comunemente adottato per la misura annuale in due semestri.

Veloci

Rivelatori che consentono di ottenere una misura tra le poche ore e i 15 giorni. In questo caso possiamo scegliere tra rivelatori attivi, ovvero provvisti di sensori ed elettronica, che consentono una lettura diretta e in tempo reale, oppure Elettrete2, un sistema proprietario basato sulla scarica di un disco in teflon in una camera di ionizzazione.

 

Nella maggior parte dei casi, come mappatura preventiva veloce,
si consiglia l’uso dell’Elettrete:

1. ogni punto di misura con questa metodica, comporta un costo del supporto che è di uno o due ordini di grandezza inferiore al costo di qualunque strumento elettronico tarato,

2. l’analisi del rischio (furto, atto vandalico, incidente) suggerisce di non utilizzare strumentazione costosa laddove non sia garantita l’installazione in sicurezza.

La misura

Vorrei lasciare al lettore che si approccia a questa attività qualche utile
suggerimento in materia, analizzando l’importanza di una buona strategia di attacco utilizzando il rilevatore Elettrete.

Il tema non è particolarmente complesso, ma alcune premesse sono
necessarie per contestualizzare correttamente il problema.

Si intravvedono, nel caso di misura non ancora avviata, due possibilità:

1. Ottemperare pedissequamente all’obbligo di legge avviando la misura annuale. Nella maggior parte dei casi si inizia in ritardo o quasi, il primo ciclo di misurazioni obbligatorio ex Art. 17. È quindi frequente una certa preoccupazione per essersi trovati nel rettangolo rosso del diagramma di Figura 1.

2. All’obbligo di legge, aggiungere contemporaneamente la mappatura preventiva veloce con Elettrete.

In Figura 1 vengono rappresentati tre possibili scenari. La misura preventiva con Elettreti è una soluzione valida per tutti e tre:

1: in verde il caso più semplice da trattare. Se l’esercente non è per legge
tenuto ad effettuare la campagna di misura Radon, quest’ultima potrebbe
essere comunque un utile strumento per garantire la salubrità a sé stesso, e ai propri collaboratori, degli spazi in cui lavorano.

Inoltre, non è improbabile che l’attuazione del PNAR 3 o l’inclusione nelle aree prioritarie4 possano renderla obbligatoria entro pochi anni. Nei panni dell’esercente, viste i mille e mille obblighi nell’ambito della sicurezza dei
lavoratori a cui deve adempiere, preferirei non rischiare di tralasciarne uno di tale rilevanza sulla salute e con tali ricadute in caso di inadempienza.

2 e 3: Le due situazioni dal punto di vista normativo sono di fatto analoghe; ad oggi non ci è dato sapere se siano già state emesse sentenze in applicazione dell’Art. 205, tuttavia l’entità del danno sembra giustificare l’azione correttiva / preventiva.

In tutti e tre i casi, è consigliabile anticipare le tempistiche legislative avviando campagne preventive.

I benefici di tale approccio sono evidenti – considerando il fatto che il costo della campagna di misura è assai contenuto rispetto al costo di qualunque pratica o intervento edilizio, di eventuali contese legali o sanzioni, della ricaduta sanitaria sui lavoratori eventualmente esposti.

Sconfitto questo nemico, come per gli antichi romani “Graecia capta ferum victorem cepit”,  vogliamo anche noi approfondire le caratteristiche dell’“avversario” annientato.

Figura 1: Dopo il risk assessment, flusso di processo.

Figura 2: Bonifica Radon, schematizzazione del processo. Gli adempimenti diventano più onerosi man mano che ci si sposta verso il basso e a destra. Fonte: Ing. Marco Martellucci 2023 per Consiglio Nazionale degli Ingegneri, corso “Introduzione ai rischi da gas Radon e principi di protezione”. Flusso di processo.

Figura 3: si suggerisce di: 1. far partire le azioni preventive contemporaneamente a quelle correttive. Nel caso le misure veloci non evidenzino criticità, non sarà necessario proseguire con altre attività preventive. 2. Misurare anche se non si ricade nelle casistiche elencate all’Art. 16.

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